Boxe, le 10 sconfitte più sorprendenti nella storia dei pesi massimi

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Boxe, le 10 sconfitte più sorprendenti nella storia dei pesi massimi

Nella boxe, e nella categoria dei pesi massimi in particolare, non c'è nulla di scontato.

Mike Tyson, Lennox Lewis e Muhammad Ali sono tutte leggende della divisione più prestigiosa che esista nel pugilato, eppure tutti loro hanno subito almeno una sconfitta clamorosa, nonostante partissero più che favoriti.

Nei pesi massimi della boxe le sorprese non sono mai mancate, e in questa lista abbiamo inserito le 10 sconfitte più clamorose - roba da far mettere le mani nei capelli ai migliori bookmaker e non solo.

 

  1. Michael Moorer perde contro George Foreman per KO al 10° round, 1994

  2. Forse per il suo passato, George Foreman era sfavorito ma soltanto con una quota di 4 in questo incontro per i titoli WBA, IBF e Lineare. Eppure, molti scommettitori non si sono neppure sognati di puntarci, visto che il 45enne era dato senza speranze contro Michael Moorer.

    Sports Illustrated aveva definito "una farsa" l'incontro, dato che Moorer era imbattuto da 35 incontri e aveva 26 anni, 19 in meno del suo sfidante. Agli occhi di molti, questo incontro era talmente sbilanciato che Foreman rischiava di fare la fine del sacco da boxe, che Moorer avrebbe usato per riscaldarsi in vista dell'atteso match contro Mike Tyson.

    In parte, gli scettici ebbero ragione: Moorer stava dominando la contesa, avendo vinto 7 delle prime 9 riprese, gonfiando in particolare l'occhio sinistro del suo avversario a forza di jab destri.

    Ma dal nulla, durante la decima ripresa, Foreman fece saltare il banco: con un pesante destro mandò al tappeto Moorer, che alla sua prima difesa del titolo non riuscì ad alzarsi prima del conteggio di 10. Il suo sogno di sfidare Tyson andò in frantumi e Foreman riconquistò la cintura che aveva perso 20 anni prima.

     

  3. Wladimir Klitschko perde contro Corrie Sanders per TKO al 2° round, 2003

  4. responsible

    Molto prima che Tyson Fury ed Anthony Josua sconfiggessero una versione più attempata dell'ucraino, lo sconosciuto sudafricano Corrie Sanders distrusse Klitschko (40 vittorie e 1 sconfitta all'epoca) in due round brutali.

    Usando la sua velocità di mani, e una potenza 'esplosiva', il 37enne mancino, che aveva disputato solo due incontri nei tre anni precedenti a quel match, mise tre volte al tappeto il favoritissimo avversario soltanto nel primo round.

    L'incontro fu il primo di 9 pattuiti con la HBO. Fu una sconfitta devastante. Possiamo solo immaginare la serata che passarono gli scommettitori che decisero di sfidare i siti scommesse boxe, puntando contro il favorito dato a 1.05!

     

  5. Muhammad Ali perde contro Leon Spinks ai punti dopo 15 round, 1978

  6. responsible

    Nel 1978, Muhammad Ali era una figura trascendente, una presenza torreggiante per personalità e carisma, un re dello sport amato dall'Africa al Medioriente, passando per l'America, suo paese natale, dove nel 1960 balzò agli onori della cronaca per aver vinto l'oro alle Olimpiadi di Roma. Ma era anche un lottatore ormai stanco e sul viale del tramonto.

    Nonostante la sua fisicità strabordante, aveva già cominciato a perdere in velocità e riflessi, ma l'idea che potesse perdere contro un novellino come Leon Spinks, che aveva vinto 7 dei suoi 8 incontri prima di quel match, non sfiorava neppure la mente dei più fantasiosi scommettitori.

    Eppure Spinks, che poi sarebbe rimasto schiacciato dalla fama e dal denaro derivanti da quella vittoria, riuscì a superare il veterano avversario. Che Ali potesse trovare forza e motivazione per conquistare la rivincita fu tanto miracoloso quanto quella sconfitta apparve agli occhi di chi aveva ignorato il suo declino.

     

  7. Anthony Joshua perde contro Andy Ruiz Jr per KO tecinico al 7° round

  8. responsible

    Da campione imbattuto dei pesi massimi WBA, WBO e IBF, il pugile gigante di Watford era chiamato a sbarazzarsi velocemente di Andy Ruiz, rimpiazzo dell'ultim'ora, per lanciarsi sul mercato americano.

    Un match che lo avrebbe dovuto portare ad accrescere il valore di mercato di un incontro con il campione WBC Deontay Wilder, affermandosi come atleta di punta della divisione dei pesi massimi, nonché gallina dalle uova d'oro.

    Ruiz, nonostante il suo fisico da guardia giurata, si dimostrò più veloce, più agile, più aggressivo e più resistente di quanto chiunque si aspettasse, mandando in fumo i piani e la reputazione di Joshua. Anthony era quotato a 1.04 dai principali siti di scommesse sulla boxe.

     

  9. Mike Tyson perde contro Evander Holyfield per TKO all'11° round, 1996

  10. responsible

    Evander Holyfield vs Mike Tyson viene spesso citata come una delle più grandi rivalità nella storia dello sport. Tuttavia, quando Holyfield si ritirò dalle competizioni per alcuni problemi al cuore a inizio anni '90, dopo una serie di battaglie contro Bert Cooper e Riddick Bowe, il pensiero che potesse tornare per battere Tyson era ai limiti dell'utopistico.

    Come per Ali prima di lui, quando affrontò Liston e Foreman, in molti temevano per la sua salute, tanto che alcuni pensavano che il suo coraggio gli sarebbe infine costato addirittura la vita.

    Holyfield, uno dei pugili più duri e resistenti che abbia mai allacciato i guantoni, sapeva quel che faceva. Sapeva che poteva distruggere la volontà di Tyson, essendosi allenato con lui in passato: lo vedeva come un bullo che doveva essere rimesso al proprio posto.

    Vero, negli ultimi incontri della sua carriera Holyfield perse spesso, ma l'apice della sua storia nella boxe fu indiscutibilmente quel match del 1996 contro Mike Tyson, favorito dai bookmaker e quotato 1.05.

     

  11. George Foreman perde contro Muhammad Ali per KO all'8° round, 1974

  12. responsible

    Pare incredibile trovare questo incontro, uno degli eventi più iconici nella storia dello sport, appena al quinto posto della classifica. Quando Ali firmò il contratto per battersi con l'indomito George Foreman nello Zaire, nel 1974, in molti temettero per la sua vita. Foreman si era dimostrato un campione irresistibile, avendo demolito Joe Frazier e Ken Norton in poco tempo, due pugili contro cui Ali aveva perso negli anni precedenti.

    Ali era più lento, non era più quella scheggia di un decennio prima: era un veterano che si portava appresso le cicatrici di mille battaglie. I suoi sforzi di convincere il mondo intero che avrebbe potuto fare l'ennesimo miracolo furono snobbati: il vantaggio di peso, età e potenza di Foreman era tale da far pensare che Ali sarebbe stato spazzato via, come Frazier e Norton prima di lui. Non a caso, Foreman era quotato a 1.14.

    In un match che rappresentò uno dei tre picchi nella carriera di Ali, lo sfavorito riuscì ad assorbire tutti gli attacchi del campione, prima che questi finisse al tappeto, ormai esausto, all'8° round. Ali sconvolse il mondo, ancora una volta.

     

  13. Max Baer perde contro James J. Braddock ai punti dopo 15 riprese, 1935

  14. responsible

    Il senno di poi mette in prospettiva tutti i protagonisti di questa nostra lista. I risultati di Holyfield nei pesi massimi, dopo la sorprendente vittoria contro Tyson, diminuiscono il clamore di quel risultato incredibile, così come la susseguente grandezza di Ali ridimensiona la sconfitta di Liston nel 1964, contro l'allora 21enne boxeur.

    La probabilità che la mafia abbia messo lo zampino nella vittoria di James J. Braddock contro Max Baer in qualche modo distorce la portata della storia di questo signor nessuno che trionfa nel 1935, ma ciò non toglie che quel match rientra di diritto nelle più grandi sorprese che la categoria dei pesi massimi ci abbia regalato.

    Baer era un lottatore di talento, magari un po' distratto ma potentissimo. Molto tecnico, e con stazza e forza (e pedigree) senza pari. Braddock, invece, nella sua lunga e altalenante carriera aveva già perso 27 volte. Addirittura, durante la Grande Depressione, aveva pure appeso i guantoni al chiodo.

    Baer, a quell'epoca, era sommerso di offerte economiche importanti per portar via dal Madison Square Garden la sua cintura di campione dei pesi massimi. Ma c'erano figure influenti che premevano per preservare quella location come la casa della boxe e, nello specifico, degli incontri titolati che fruttavano bei quattrini. Baer perse.

    Braddock era quotato a 11 quando suonò il gong. Rimase campione per due anni, principalmente perché non difese mai il titolo: Quando lo fece, contro Joe Louis, il mondo tornò alla normalità...

     

  15. Lennox Lewis perde contro Hasim Rahman per KO al 5° round, 2001

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    Nel 2001, Lennox Lewis organizzò un incontro con Nelson Mandela, nei giorni successivi al match contro Hasim Rahman (quotato a 21 ).

    Una sorta di pellegrinaggio per il campione, mentre si trovava in Sudafrica. Sfortunatamente per Lewis, che veniva considerato il "re" della sua era, avendo spazzato via Evander Holyfield due anni prima, fu la distrazione di un cameo nel film Ocean's Eleven a costargli buona parte della carriera.

    Nel film, Lewis comparve nei panni di se stesso in un match contro Wladimir Klitschko. In Ocean's Eleven, durante l'incontro, le luci dell'arena si spengono permettendo a Cloney, Pitt e Damon di mettere le mani sui milioni di Andy Garcia.

    Rimanendo negli USA, senza arrivare per tempo in Sudafrica per acclimatarsi, o forse snobbando un po' Rahman, Lewis vide le sue, di luci, spegnersi durante il 5° round, sotto gli occhi dell'onnipresente Don King; rischiò inoltre di dire addio ai milioni che avrebbe guadagnato lottando contro Mike Tyson. Lewis incontrò Mandela, ma da ex campione.

    Sempre nel 2001 incontrò ancora Rahman, vincendo ciò che aveva perso in Sudafrica.

     

  17. Sonny Liston perde contro Cassius Clay per TKO all'8° round, 1964

  18. responsible

    Sonny Liston era una forza dominante nei pesi massimi. Fisicamente imponente, aveva un jab capace di distruggere i sogni degli avversari, e le loro mascelle. Il suo comportamento solenne e intimidatorio lo resero una leggenda della sua epoca.

    Quando sfidò Cassius Clay, prima che diventasse Muhammad Ali ovviamente, era il favorito d'obbligo: quei pochi che puntavano su Clay venivano derisi.

    Liston aveva demolito Floyd Patterson due volte; prima vincendo e poi difendendo il titolo dei pesi massimi. E prima di arrivare a quella sfida con Patterson nel 1961, aveva sbaragliato tutti gli altri contendenti al titolo.

    Ma quando si trovò contro l'incredibile velocità di mano di Clay, il suo stile elusivo e la sua infinita fiducia nei propri mezzi, il 'grizzly' fu impotente. Clay, dopo il match, annunciò estasiato di aver 'sconvolto il mondo'. E lo aveva davvero fatto, nonostante fosse sfavorito e quotato a 8.

     

  19. Mike Tyson perde contro Buster Douglas per TKO al 10° round, 1990

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    È la natura del dominio di Tyson, il modo in cui vinceva e difendeva il titolo di campione dei pesi massimi, a conferirgli quell'aura di invincibilità di cui neppure Foreman o Liston riuscirono a rivestirsi.

    La potenza del suo pugno, la velocità delle sue mani e dei suoi piedi, il suo passato da teppista: una ricetta di paura che spesso bastava a battere chiunque lo sfidasse, prima ancora che il gong suonasse. E per questi motivi, la sua sconfitta contro Buster Douglas è considerata uniformemente come la sorpresa più grande nella storia dei pesi massimi.

    Avendo vinto il titolo giovanissimo, a soli 21 anni, pareva che Tyson fosse destinato a rimanere campione per un decennio o forse più. Aveva superato ogni sfidante e rimaneva soltanto lo spettro di Evander Holyfield, che si stava facendo strada dalla categoria dei pesi massimi leggeri. Un match che Tyson aveva già fissato e che gli avrebbe fruttato una borsa da $22 milioni. Un record, all'epoca.

    Il brand Tyson era un fenomeno mondiale e la sua apparizione a Tokyo un ulteriore passo nel processo di massimizzazione della sua fama e dei suoi guadagni, non solo per lui ma per chiunque avesse investito su Mike Tyson.

    Una corte di personaggi e arrivisti, capitanati da Don King. Già famoso di suo, King aveva preso in mano la carriera di Tyson, una valigetta piena di denaro alla volta, seguendo le orme di Cus D'Amato, morto l'anno prima della vittoria del titolo di Iron Mike.

    Buster Douglas era un peso massimo di talento, ma fino a quel punto non aveva avuto granché successo, tanto da essere bollato semplicemente come 'l'avversario' dell'avventura giapponese di Tyson. Iron Mike, 37-0 (con 33 ko) all'epoca, era favorito a 1.02, nonostante Douglas fosse in forma.

    Tyson, forse distratto dal circo di cui si era circondato, e senza la guida amorevole del suo allenatore Cus, aveva cominciato a distrarsi un po' troppo e a non prepararsi a dovere per un match titolato.

    Douglas, anche lui alle prese con un lutto (aveva perso la madre meno di un mese prima del match di febbraio), aveva fatto l'opposto: si era buttato cuore e anima nella preparazione della sfida, e la nebbia dell'intimidazione con cui Tyson soleva avvolgere i suoi avversari non aveva effetto su di lui.

    Le immagini del bullo invincibile che raccoglieva lo scudo gengivale riempivano le prime e le ultime pagine dei giornali di tutto il mondo, mentre l'occidente si svegliava in stato di shock. L'incredulità era palpabile. Iron Mike non sarebbe stato mai più lo stesso combattente. E, purtroppo, nemmeno il suo avversario.

    Douglas perse la corona nell'incontro successivo con Evander Holyfield. Il cocktail perfetto di motivazione, forma fisica e un Tyson pigro nella preparazione del match, si rivelò la classica "una volta nella vita". Ma oggi, quando pensi a un risultato a sorpresa, pensi automaticamente a Tyson vs Douglas.



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