I signori del gioco, quando la fiction non deve diventare realtà
C’è una nuova serie che in queste settimane sta facendo parlare di sé su Netflix: “I signori del gioco” (“Os Donos do Jogo”), crime-drama brasiliano che racconta l’ascesa, e la caduta, di un giovane ambizioso nel sottobosco del gioco d’azzardo illegale a Rio de Janeiro. Otto episodi disponibili anche in Italia, ritmo serrato, atmosfere torride e un cast guidato da André Lamoglia, Xamã e Mel Maia: ingredienti che la stanno spingendo ai vertici della popolarità in piattaforma.
I SIGNORI DEL GIOCO - La trama 🎥 La trama mescola formazione criminale e melodramma: un ragazzo, attratto da denaro facile e status, entra in una rete di affari sporchi dove ogni scommessa ha un prezzo in sangue. Attorno a lui, famiglie che si contendono il controllo del “jogo do bicho”, la lotteria clandestina che da decenni fa girare denaro e violenza nei quartieri meno patinati di Rio. In superficie è la solita storia di potere e desiderio, ma il tessuto culturale - con il gioco illegale come motore economico e sociale - dà alla serie un volto specifico e, spesso, disturbante. |
A livello di linguaggio audiovisivo “I signori del gioco” si muove tra thriller e dramma, alternando bagliori di stile a passaggi più derivativi. Le interpretazioni funzionano soprattutto quando la sceneggiatura scava nel prezzo umano della scalata: le scelte del protagonista trascinano a fondo affetti e alleanze, e il confine tra vittime e carnefici si sfilaccia fino a sparire. Non stupisce, quindi, che la serie sia entrata subito nel radar del pubblico italiano, ritagliandosi spazio nelle classifiche di tendenza su Netflix nei giorni immediatamente successivi al debutto.
Ed è proprio qui che il nostro mestiere impone una distinzione netta. La serie racconta un mondo di scommesse clandestine, corruzione e violenza: intrattenimento, certo, ma fiction.
| 👀Nella realtà - e in Italia in particolare - il gioco è materia serissima e strettamente regolata. Chi desidera dedicarsi all’intrattenimento online deve farlo solo attraverso operatori legalmente autorizzati e certificati ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). |
Questo non toglie che “I signori del gioco” offra spunti interessanti anche per chi ama l’estetica crime: fotografia satura, colonna sonora pulsante, coreografie di potere che, tra club notturni e sale fumo, raccontano una Rio ipnotica e minacciosa. Ma la seduzione del racconto non è un invito a cercare scorciatoie nella vita vera.




